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Golden State Warriors

Playoff Preview: Golden State Warriors – Portland Trail Blazers

Iniziamo le nostre anteprime dei playoff NBA con la squadra favorita per la vittoria finale. Quante chance hanno i Blazers di sopravvivere?

Il momento di forma dei Golden State Warriors è impressionante. Da quando gli Spurs hanno insidiato la vetta della Western Conference i vice campioni NBA hanno cambiato marcia. Nell’ultimo mese di regular season infatti la squadra di Steve Kerr ha vissuto un momento molto positivo con una striscia anche di 13 partite vinte consecutive prima della sconfitta contro i Jazz nella penultima partita stagionale; sicuramente un biglietto da visita importante per tutti gli avversari in vista dei Playoff. Quando si parla di Warriors si pensa subito al favoloso attacco della squadra di Steve Kerr; anche quest’anno nella metà campo offensiva la squadra della Bay Area domina in molte voci statistiche. Li troviamo al top della Lega infatti sia come Offensive Rating (primi con più di 113 punti segnati ogni 100 possessi) che nella percentuale reale dal campo (56.4%), ampiamente primi per assist di squadra (più di 30 a partita) e terzi nel tiro da 3 (38.4%) . Capitolo infortuni: l’unico motivo di apprensione in casa Warriors potrebbe essere lo stato di forma di Kevin Durant, che avrà solo poche partite di regular season da usare come rodaggio dopo essere stato ai box per quasi due mesi.

Kerr

Steve Kerr e Klay Thompson (Credits to: Kyle Terada-USA TODAY Sports)

Anche i Trail Blazers hanno avuto un finale di stagione molto positivo. Dal mese di marzo in poi il record recita infatti 17 vinte 5 perse, ruolino di marcia di tutto rispetto. La squadra ha rimontato fino a raggiungere la post season dopo la trade che ha visto arrivare Jusuf Nurkic da Denver, uomo che ha portato pericolosità e punti anche nel pitturato (il centro da quando è arrivato in Oregon viaggia a 15.2 punti 3 10.4 rimbalzi di media).

Portland sembra quindi essere in forma e pronta a dare battaglia in questo primo turno playoff. Il gioco dei Blazers si basa sulla vena offensiva di Lillard e di McCollum, due pure scorer pericolosi sia dal perimetro che in penetrazione; in generale Portland è una squadra che tira bene da 3 (nella top 10 della Lega col 37.4%) e che segna molti punti (appena fuori delle prime dieci per Offensive Rating con 107.9). Capitolo infortuni: purtroppo per coach Stotts lo stesso Nurkic ha avuto un infortunio piuttosto grave che lo ha costretto ai box in questa parte finale della regular season; c’è la possibilità che il centro possa rientrare per il primo turno, anche se molto probabilmente il giocatore non sarà al top della forma se dovesse giocare. Due giocatori in casa Blazers hanno invece già chiuso la loro stagione: Festus Ezeli, peraltro ex Warriors e l’ala grande Ed Davis.

Blazers

Terry Stotts (Credits to: Kelley L Cox-USA TODAY Sports)

Sfida nella sfida

Lillard vs Curry.  Lo scontro tra i due play sarà decisivo per le sorti della serie. Basta guardare ai numeri di questi due giocatori per capire che sono i leader delle rispettive squadre, gestendo il ritmo in campo e creando tiri per i compagni con le loro penetrazioni (Curry ha una media di quasi 7 assist a partita, Lillard poco meno di 6).

Damian Lillard nelle ultime apparizioni ai Playoff ha sempre alzato il suo livello di gioco, trascinando Portland a delle vittorie a volte anche insperate (come l’anno scorso al primo turno contro i Clippers). Quest’anno Lillard sta avendo probabilmente la miglior stagione della sua carriera NBA, viaggiando a 27 punti, 4.9 rimbalzi e 5.9 assist di media a partita e tirando con un ottimo 44.2% dal campo e 36.3% da tre. A 26 anni Lillard può essere considerato l’underdog di lusso dell’NBA; gioca al livello dei grandi, ma è sempre considerato da molti addetti ai lavori un gradino sotto le star della Lega. Lo dimostra anche la mancata convocazione per l’ultimo All-Star Game nonostante le ottime cifre citate in precedenza. La sfida con gli Warriors e Steph Curry potrebbe rappresentare, in caso di passaggio del turno, la definitiva consacrazione per questo giocatore, il suo approdo tanto cercato nell’élite NBA.

Damian Lillard: tra le sue armi offensive più pericolose troviamo sicuramente il tiro da 3.

Per Curry non servono molte presentazioni. Il due volte MVP della Lega quest’anno forse non sta vivendo la sua miglior stagione, ma comunque sta totalizzando numeri molto positivi. Le sue media parlano infatti di 25.2 punti, 6.6 assist, 4.5 rimbalzi e quasi 2 palle rubate di media a partita. Tiratore da 3 formidabile (ottava stagione consecutiva col 40% abbondante) e dal range praticamente infinito, Curry nel suo arsenale offensivo vanta anche un ball-handling incredibile che gli permette spesso di superare il proprio marcatore e una visione di gioco sopra la media. In attacco quest’anno il suo utilizzo è calato, cosa normale visto i compagni da cui Steph è circondato. Oltre al solito Klay Thompson infatti, l’arrivo quest’anno di Durant lo ha sollevato da molti oneri nella metà campo offensiva. La presenza di questi tre scorer in campo contemporaneamente potrebbe rivelarsi di difficile lettura per qualsiasi difesa NBA.

Steph Curry: ball-handling incredibile e tiro da 3, marchio di fabbrica del due volte Mvp della Lega.

Precedenti stagionali

I confronti stagionali tra le due squadre vedono il netto dominio dei Golden State Warriors, che hanno vinto tutte e quattro le sfide contro i Blazers. Mentre le prime due sono state totalmente a senso unico, con gli Warriors che hanno vinto rispettivamente per 127-104 e 135-90, le ultime due sono state più equilibrate con i californiani che hanno comunque prevalso sui Blazers per 125-117 e 113-111.

Come arrivano ai Playoff

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