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Top 50 NbaReligion, posizioni 10-1: un regno, un trono… un Re!

Ultimo appuntamento con la top 50: i 10 migliori giocatori NBA “votati” dalla redazione di NbaReligion

6°: CHRIS PAUL

Se i Clippers sono ai vertici da 5 anni a questa parte in una Conference competitiva come quella della costa Ovest, gran parte del merito è ascrivibile a Chris Paul. Riavvolgiamo per un attimo il nastro e torniamo a quell’inverno 2011. Quello tra Paul e i Lakers è un “matrimonio che non s’ha da fare”. David Stern nei panni di un moderno Don Rodrigo, sfrutta il proprio potere decisionale e pone il veto alla trade. (New Orleans all’epoca era commissionata e di fatto di proprietà della NBA). Copione stravolto alle pendici di Hollywood:

Paul gioca a Los Angeles, ma tra le fila dei Clippers.

L’impatto di Paul sulla franchigia è certificato dalla statistica forse più oggettiva di tutte, ovverosia il record vittorie sconfitte dei LAC dal suo arrivo: La colonna delle W recita 50+ da 4 stagioni, (con l’eccezione della stagione del lockout chiusa con 40-26, sempre il 60% di vittorie).

paul

Chris Paul, credits to hoopshype

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Paul è senza dubbio uno dei migliori interpreti di pick n roll tra tutti quelli che calcano un parquet NBA, come indicato anche dai numeri: su 1497 situazioni giocate come palleggiatore, Paul ha tentato 341 conclusioni, convertendole con una percentuale “reale”, ossia quella ricavata attribuendo maggior peso al tiro da 3, del 54,7 (dati aggiornati al 6 feb 2015). Deandre Jordan su 181 possessi come bloccante di PR ha prodotto nella stagione appena conclusa 1.40 punti per possesso, il dato più alto considerando i giocatori con almeno 100 possessi all’attivo.

Paul è in grado di saper aspettare la partita, senza restare tangenziale alla stessa. Coinvolge i compagni e se necessario ha il carisma per prendere tiri in successione nei momenti chiave (anche esagerando alle volte..).

I Clippers vanno dove li porta CP3. L’augurio è che finalmente possano andare lontano.

5°: KAWHI LEONARD

All’età di 22 anni è stato il terzo giocatore più giovane ad essere nominato MVP delle NBA Finals nel 2014-15.  Lo scorso gennaio Steve Kerr ha detto di lui:

Al momento è probabilmente il miglior two- way player della Lega

Già, perché se a saltare all’occhio sono i notevoli miglioramenti di Leonard nella metà campo offensiva, non va dimenticato che stiamo parlando del Miglior difensore dell’Anno delle ultime due stagioni.

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Leonard

Popovich ripone in lui la massima fiducia e lo considera pilastro su cui fondare il futuro Spurs, più che mai ora dopo l’addio di Duncan. Recentemente Pop ha avuto per il numero 2 nero argento parole di elogio, inserendolo in una categoria d’élite, accanto a mostri sacri del Gioco:

Sta a lui dimostrare il suo valore e mettersi alla prova notte dopo notte come Kobe [Bryant], Michael [Jordan], Magic [Johnson], Larry [Bird], Tim [Duncan]. È in questa categoria 

È lui il volto designato degli “speroni” nella transizione post duncaniana. Avrà i fari puntati addosso, ed è proprio su tale aspetto che dovrà lavorare, da sempre laconico nelle dichiarazioni  e restio ai riflettori sarà chiamato ad essere leader in campo con le parole (difficile) e con i fatti: Let your game speak Kawhi!

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