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TOP 50 NbaReligion, posizioni 30-21: Nowitzki, Wade…

Terzo appuntamento con la top 50 di NbaReligion: vecchie glorie che non vogliono abdicare e tanti giovani in rampa di lancio. Un solo denominatore comune: tutti fuori dalla top20

24°: AL HORFORD

La cosa che ha reso così affascinante l’ultima free agency di Al Horford è rappresentata dal fatto che lo skillset dell’ex-Atlanta Hawks poteva integrarsi perfettamente nei sistemi di gioco di molte altre squadre NBA. Se Horford non avesse scelto i Boston Celtics, il lungo vincitore di due titoli NCAA con Florida University avrebbe potuto accasarsi tranquillamente in altre franchigie come Detroit Pistons, Golden State Warriors, Washington Wizards, Oklahoma Thunder, Toronto Raptors, Portland Trail Blazers, San Antonio Spurs, Indiana Pacers o Houston Rockets.

Infatti Horford, che poche settimane fa ha messo nero su bianco un quadriennale da circa 113 milioni di dollari con i Celtics, è un lungo di 208 centimetri che sa fare davvero di tutto in campo: portare un blocco e rollare a canestro, tagliare, fare tagliafuori, mettere palla per terra, essere efficace sia vicino che lontano dal canestro, segnare con estrema facilità i jump shoot dai 4-5 metri, andare forte a rimbalzo ed essere un fattore in difesa.

Il 30enne dominicano non ama particolarmente le luci della ribalta e non si atteggia come altri All-Star, ma è un lungo solido, dotato di una grande etica di lavoro e pronto sempre a migliorarsi: non a caso Al Horford, negli ultimi anni, ha lavorato molto per estendere il proprio range di tiro, tanto è che ora riesce a tirare dalla linea dei tre punti con discreta efficienza.

I Celtics non avranno acquisito il classico giocatore che ti porta subito ad essere una contender per l’anello di campione NBA – alla LeBron James per intenderci -, ma sicuramente hanno aggiunto un ottimo giocatore dal rendimento assicurato sotto le plance, esperto e dalla mentalità vincente.

Curiosità: Al Horford si è sposato il 24 Dicembre 2011 con Amelia Vega, Miss Universo del 2003…nice job Al!

23°: KARL ANTHONY TOWNS

Dopo una strepitosa stagione da rookie da 18,3 punti, 10,5 rimbalzi, 2 assist e 1,7 stoppate di media e un anno sotto l’ala protettrice del maestro Kevin Garnett, Karl Anthony Towns è pronto a prendere in mano le redini dei suoi Minnesota Timberwolves e a diventare uno dei migliori giocatori della Lega.

Il dominicano (gentile omaggio della mamma) ha proprio l’aria del predestinato: ha vinto il premio NBA di rookie dell’anno 2015/2016, dimostrando sul campo quanto di buono la dirigenza dei T-Wolves ha visto in lui quando nel Giugno del 2015 ne ha fatto la prima scelta assoluta al Draft.

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Karl Anthony Towns

Towns, che nelle votazioni per il premio ha preceduto Kristaps Porzingis dei Knicks e Nikola Jokic dei Nuggets, non si è fermato a questo, ma è diventato anche il quinto giocatore dal 1984 a vincere il premio all’unanimità (Ralph Sampson nel 1984, David Robinson nel 1990, Blake Griffin nel 2010 e Damian Lillard nel 2013 gli altri).

I Minnesota Timberwolves hanno uno dei roster più talentuosi e intriganti della Lega e in questa stagione KAT sarà il faro di uno starting five – Ricky Rubio, Zach LaVine, Andrew Wiggins, e Gorgui Dieng – che ha appena 23 anni di media. Magari è ancora troppo presto per parlare di Playoffs e per riportare l’entusiasmo a Minneapolis come nel 2004, ma sicuramente il futuro è dalla parte della franchigia del Minnesota.

24° E 23°

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