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Nets, Lin: “A Charlotte ho ritrovato la gioia di giocare!”

Il neo arrivato in casa Nets si confessa in un’intervista in diretta Facebook

Non ho ancora realizzato ciò che ho fatto. Sono ancora scioccato per tutto ciò che è successo

È il 4 febbraio 2012, serata di Derby  nella Grande Mela. Jeremy Lin ha appena messo a referto 25 punti in 36′ con il 52,6% dal campo a cui si aggiungono 7 assist, 4 rimbazi e 2 stoppate. I Knicks hanno vinto la partita 99-92. “It’s Lin- sanity “, scrive il NY Daily la mattina dopo. Le settimane che seguirono sono storia nota, una storia che presto sarebbe diventata un docufilm (“Linsanity” 2013)  e che ha il suo climax — ironia della sorte —contro i Los Angeles Lakers, di casa alle pendici  di Hollywood, con i tanto celebrati 38 punti la sera del 10 febbraio 2012.

 IL POST LIN- SANITY Da quelle settimane di follia collettiva la carriera di Lin ha sicuramente tratto giovamento, se non altro in termini economici. Tuttavia, il brillante laureato ad Harvard non è più riuscito a riproporsi a quei livelli con continuità né a Houston, né  a Los Angeles, sponda Lakers, né a Charlotte, sebbene la parentesi in North Carolina venga ricordata con piacere dal playmaker. Tornato in estate nella “Grande Mela” firmando un contratto da $36 milioni con i Brooklyn Nets per rilanciarsi con un ruolo da titolare, Lin ha ripercorso con grande lucidità la propria parabola agonistica tra alti e bassi, sottolineando in modo particolare l’importanza dell’esperienza agli Hornets.

C’è stato un momento in cui ho pensato di aver perso la gioia di giocare. Per un periodo, giocare non mi divertiva più. Il punto più basso è stato ovviamente il mio anno da rookie: giocare in D- League, venire tagliato e tutte queste cose. Ma poi ho vissuto qualcosa di incredibile a New York e dopo tutto ciò, stavo arrivando ad un altro punto basso. È stata dura per me, specialmente la mia stagione ad L.A [2014-15, 21-61 il record complessivo]. Andare a Charlotte è stata una boccata di aria fresca. Ho imparato molto da Cliff [ Steve Clifford]… Abbiamo giocato nel modo giusto, muovevamo la palla, giocavamo da squadra. È stato fantastico. Mi ha restituito tutto ciò che sapevo essere il basket e mi sono divertito davvero molto!

A Brooklyn lo aspetta un periodo di rebuilding ma Lin ha già mostrato di saper brillare su certi palcoscenici.

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