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Chicago Bulls

Wade: “Riley non mi ha mai chiamato durante la free agency”

Dwyane Wade parla della clamorosa scelta di lasciare i Miami Heat per approdare ai Bulls: “Decisione sofferta, ma Riley non mi ha mai chiamato”

Dwyane Wade è l’uomo del momento dopo la sorprendente decisione di lasciare i suoi Miami Heat dopo 13 stagioni di onoratissima carriera, e dopo la lettera indirizzata ai tifosi della franchigia della Florida ha deciso di commentare in prima persona questo periodo di trattative che l’ha portato a tornare nella nativa Chicago, con la maglia della squadra per cui tifava da bambino, i Bulls.

La guardia ormai ex Miami ha scelto il talk show “Live with Kelly”, condotto dalla presentatrice americana Kelly Ripa, per parlare di quanto la free agency sia stata stressante per lui: in primo luogo, Flash ha dichiarato che gli pare ancora “surreale” non essere più un giocatore degli Heat, una scelta estremamente sofferta che l’ha portato a non riuscire a dormire negli ultimi giorni e di perdere “dalle 5 alle 10 libbre (circa 2-4 chilogrammi, ndr) perché non riuscivo proprio a mangiare in questo periodo”.

Al di la di queste note di colore, più interessante è stato quanto dichiarato riguardo il presidente ed ex allenatore dello stesso Wade sulla panchina degli Heat, Pat Riley, che a detta del giocatore non avrebbe mai telefonato allo stesso Wade durante le trattative, nonostante il progressivo allontanamento del capitano dalla franchigia della Florida. Un segnale, se confermato, di una scelta forse più consapevole di quanto si creda da parte dell’organizzazione di Miami per lasciar andare una bandiera certamente amata ma forse anche ingombrante considerati i 34 anni e gli acciacchi del giocatore: secondo alcuni analisti, peraltro, il rapporto tra Wade e gli Heat si sarebbe effettivamente incrinato nell’ultimo periodo.

Pubblicamente, comunque, l’ormai ex capitano ha incassato un bell’attestato di stima e di saluto da parte del proprietario della franchigia Micky Arison, il quale ha twittato:

Grazie @DwyaneWade per 13 grandi anni! Hai avuto un impatto tremendo sulla nostra comunità e sulla nostra organizzazione. Ti auguriamo tutto il meglio possibile.

Rapporto buono o ormai deteriorato, rimane comunque intatta la delusione dei tifosi della franchigia della Florida per la gestione della vicenda e la perdita del proprio beniamino, che ora indosserà per la prima volta in carriera una maglia diversa da quella di Miami.

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