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NBA Draft 2016: analisi delle prime 30 scelte

Andiamo ad analizzare nel dettaglio le prime 30 scelte dell’NBA Draft 2016, che sembra destinato a segnare la NBA per i prossimi anni.

 

21) ATLANTA HAWKS: DeAndre Bembry

Una scelta particolare quella degli Hawks di optare per Bembry con la chiamata numero 21 che lascia qualche perplessità: l’ex compagno di Oliva a Saint Joseph’s è una SG/SF dalle eccezionali doti atletiche, in grado di produrre giocate molto spettacoli, ma palesa pesanti lacune in due aspetti del gioco come il tiro e la difesa che sono alla base dell’impianto di Coach Budenholzer; tra tutti quelli selezionabili a questo punto del Draft, Bembry sembra essere davvero il più lontano dallo stile Hawks e questo, forse, è il motivo per cui la dirigenza di Atlanta ha deciso di puntare su di lui, volendo inserire a roster un giocatore sensibilmente differente rispetto agli altri in rosa.

22) SACRAMENTO KINGS ( via CHARLOTTE HORNETS ): Malachi Richardson

I Kings mandano il “nostro” Belinelli a Charlotte in cambio della scelta numero 22 che decidono di spendere per Malachi Richardson, ex Syracuse: Sacramento mette in piedi un’altra operazione che sembra favorire la controparte nello scambio, mandando nel North Carolina una guardia esperta e molto apprezzata anche in fase difensiva oramai per un prospetto di sicuro valore ma non immediata utilità; Richardson è una SG molto fisica per il ruolo, altezza e braccia non difettano in questo ragazzo, come da tradizione per chi difende sistematicamente la zona 2-3 come a Syracuse, ed i margini di crescita sembrano essere relativamente buoni ma se da un lato gli Hornets mettono un altro tassello per dare solidità ad un team da playoff, dall’altro lato i Kings ( viste anche le altre manovre in sede di Draft ) sembrano continuare a puntare su un rebuilding che non può far ben sperare i proprio tifosi.

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credits: www.syracuse.com

23) BOSTON CELTICS: Ante Zizic

Considerato l’elevato numero di scelte, l’aver scommesso su una SF alla chiamata numero 3 ( Jaylen Brown ) ed una PF alla 16 ( Guershon Yabusele ), la ampia copertura nel reparto guardie, appare abbastanza coerente e logica la decisione di selezionare un centro con la scelta 23: 213 cm. e 113 kg. di abilità a rimbalzo e cattiveria agonistica; molto giovane ( 19 anni ) avrà molto da imparare alla corte di Stevens ma vista la protezione del canestro, sembra pronto a poter spendere qualche minuto da questo suo primo anno in stagione regolare.

24) PHILADELPHIA 76ERS: Timothe Luwawu

Ex compagno, due anni fa, del sopra citato Zicic e di altri due ragazzi “draftati” nel secondo giro ( scuola Cibona Zagreb ) questo francese dal tiro educato porterà una buona difesa in dote ai 76ers oltre che qualche centimetro in meno di gioventù rispetto a tutte le “torri” per le quali Phila ha speso le proprie chiamate questi ultimi anni, non ultimo Simmons con la prima scelta assoluta di questo Draft.

25) LOS ANGELES CLIPPERS: Brice Johnson

Ottimo innesto da UNC per una squadra ormai ai vertici da anni che, con questa acquisizione al Draft, chiarisce ancora una volta di non voler aspettare molto per dare l’assalto al titolo: Johnson è un ala forte molto esplosiva che ben potrà inserirsi come cambio di Griffin e, visto l’approdo in NBA da Senior, riuscirà sicuramente a dare il suo apporto sin da subito, vista l’esperienza accumulata in questi 4 anni nel North Carolina.

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credits: www.northcarolina.247sports.com

26) PHILADELPHIA 76ERS: Furkan Korkmaz

Altro innesto nel reparto guardie per i 76ers che acquisiscono le prestazioni di uno dei cestisti più giovani di questo Draft, continuando nell’idea di un rebuilding basato sulla linea verde: Korkmaz è dotato di un tiro eccelso e l’età è dalla sua ma un fisico molto ( troppo ) longilineo ed una scarsa attitudine difensiva ne fanno un prospetto molto misterioso che rischia di poter diventare l’ennesimo fallimento dei 76ers in sede di Draft.

27) TORONTO RAPTORS: Pascal Siakam

PF da New Mexico State per i Raptors che con questa scelta sembrano volersi cautelare da un’eventuale addio di Biyombo: giocatore un po’ limitato in attacco ma fisicamente molto dotato ed in grado di portare molta energia dalla panchina sin da subito; un buon difensore sia sul perimetro che in area, non è di certo la selezione al Draft che cambia la storia di una franchigia ma può diventare un buon rincalzo.

28) SACRAMENTO KINGS ( via PHOENIX SUNS ): Skal Labissiere

Le mosse dei Kings andrebbero analizzate da uno psicologo piuttosto che altro: detto che Labissiere fino all’anno scorso era dato come una delle prime 3 scelte di questo Draft e che alla posizione numero 28 è una scommessa giusta per chiunque, Sacramento può aver agito in questo modo solo in funzione dell’intenzione di liberarsi di Cousins; dopo aver scelto Cauley-Stein l’anno scorso e Papagiannis ( via Phoenix ) con la 13 quest’anno, l’idea di prendere un altro centro in squadra è folle, quindi o la dirigenza Kings ha deciso di voler detronizzare i 76ers in fatto di pensate stravaganti oppure la voglia di liberarsi di Cousins si fa sempre più insistente.

29) SAN ANTONIO SPURS: Dejounte Murray

Questa chiamata degli Spurs alla posizione 29 rischia di essere l’ennesimo colpaccio per la franchigia texana: Murray è una PG elettrizzante, capace di giocate spettacolari ed in possesso di un atletismo e doti da realizzatore eccelse per il ruolo; sarà divertentissimo vederlo giocare ( ammesso che gli siano concessi minuti da subito ) in primis per il suo ball handling e la sua inventiva ed in secondo luogo per vedere le facce di Pop davanti alle sue fisiologiche palle perse. Giovanissimo, di prospettiva e nel contesto giusto per indirizzare il suo talento ed incanalarlo entro dei binari maggiormente produttivi che scenici. Possibile Steal of the Draft.

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credits: www.mysanantonio.com

30) GOLDEN STATE WARRIORS: Damian Jones

Un’acquisizione giusta da un punto di vista tecnico, considerando le capacità del ragazzo ed il contesto in cui andrà ad inserirsi: l’ex centro di Vanderbilt è in grado di muoversi molto bene per il campo, fattore necessario nella NBA moderno e, soprattutto, nel meccanismo dei Warriors; alto 2.13 mt. ( ampia apertura alare ) e molto agile, Jones è anche dotato di un tiro discreto che sembra poter migliore elevandolo ad arma ,dalla media quantomeno. Le perplessità sul ragazzo permangono per la sua consistenza difensiva e, nella Baia, puoi permetterti di essere un cattivo difensore meno che altrove; inoltre il ragazzo è stato operato al petto pochi giorni prima del Draft, facendo scendere le sue quotazioni, portando i Warriors a selezionare per il secondo anno consecutivo ( Looney l’anno passato ) un giocatore infortunato che necessiterà di tempo per mettere nuovamente piede in palestra.

A cura di Stefano Romani

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