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Golden State Warriors

Okc vince ancora, Warriors sotto 3-1! Recap&pagelle gara-4

Gli Oklahoma City Thunder vincono ancora contro i Golden State Warriors e salgono 3-1 nella serie, con ben 3 match point a disposizione.

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

STEPH CURRY: 4. Partita da incubo: primo tempo da 4/14 al tiro e 3 palle perse, secondo simile, nonostante dall’MVP ci si aspettasse qualcosa in più in quella che potrebbe essere la partita che decide (e mette la parola fine) la stagione di Golden State. Il tiro da oltre l’arco non entra, ma questa volta sembra proprio mentale il problema, con diversi errori sia in layup che ai liberi (dove in stagione aveva il 93%). Chiude con 19 punti, frutto di un pessimo 6/20 al tiro (2/10 da tre punti) e ben 6 palle perse.

 

KLAY THOMPSON: 7. Offensivamente quasi nullo nel primo tempo, dove paga i 3 falli commessi in rapida sequenza guardando da spettatore quasi tutto il secondo quarto. Nella ripresa, però, si trasforma e trascina gli Warriors nella rimonta segnando la bellezza di 19 punti nel solo terzo periodo (17 consecutivi). Nell’ultimo quarto prova ancora a caricarsi la squadra sulle spalle, complici anche Curry e Green totalmente fuori partita, ma alla lunga si arrende anche lui.

 

HARRISON BARNES: 6. Uno dei pochi a salvarsi tra a suoi: 11 punti e 4 rimbalzi che, soprattutto in avvio, tengono a contatto gli Warriors.

 

DRAYMOND GREEN: 4. Il giocatore più chiacchierato degli ultimi giorni dimostra di sentire particolarmente la tensione. Appena 4 punti e ben 5 palle perse in un primo tempo disastroso, che lo vede ancora una volta avere (di gran lunga) il peggiore +/- della squadra, -28, e la situazione non migliora al rientro in campo dagli spogliatoi. Alla fine avrà -30 di plus-minus, con 6 punti e 6 palle perse nel referto finale.

 

ANDREW BOGUT: 5,5. Difensivamente incontra gli ormai soliti problemi che costringono Kerr ad utilizzarlo con il contagocce, ma almeno in attacco dà un minimo contributo con 6 punti.

 

PANCHINA WARRIORS: 5,5. Tralasciando un Livingston particolarmente involuto, Iguodala ed Ezeli lottano provando a fare il loro anche se, nel caso del centro, i numerosi errori in lunetta pesano molto nell’economia del match. Eloquente, tuttavia, il +/- di Iguodala, il peggiore di tutta Golden State: -32.

 

OKLAHOMA CITY THUNDER

 

RUSSELL WESTBROOK: 9. Gioca un primo tempo stellare: 21 punti e 9 assist con 7/13 dal campo e 3/5 dalla lunga distanza, comportandosi bene anche in difesa. Con le sue accelerazioni e le sue sfuriate spacca la partita, dando una grossa mano anche nella ripresa, quando con gli Warriors sul -6 segna 5 punti semplicemente vitali per i suoi Thunder. Chiude con 36 punti, 11 rimbalzi, 11 assist, 5 palle recuperate e 2 stoppate. Chapeau.

 

ANDRE ROBERSON: 8. Lasciando stare alcuni errori dalla lunetta gioca una partita stellare: 17 punti, 12 rimbalzi e 5 recuperi per un giocatore che dovrebbe avere quasi esclusivamente compiti difensivi.

 

KEVIN DURANT: 7,5. Nonostante qualche errore di troppo al tiro KD si dimostra sempre più un giocatore a tutto tondo: 26 punti, 11 rimbalzi, 4 assist, 4 recuperi e 3 stoppate. Meglio nel primo tempo rispetto al secondo, dove soprattutto in avvio di terzo quarto sbaglia molto, si riscatta con alcune giocate che mettono in sicurezza la vittoria dei Thunder.

 

SERGE IBAKA: 8. Se contro gli Spurs era stato Adams la chiave di volta nella serie, contro gli Warriors è il congolese il rebus senza soluzione per Kerr: difensivamente annulla Green e in attacco si comporta molto bene, segnando quasi ogni volta che viene chiamato in causa.

 

STEVEN ADAMS: 7. A parlare per lui è il passaggio, splendido ad una mano, con cui nel secondo quarto permette a Roberson di appoggiare due comodi punti alla tabella. È la fotografia perfetta di un giocatore in grado di fare tante buone cose sul parquet e che si sa rendere utile in ogni modo, mettendosi sempre al servizio della squadra. Non male nemmeno una poderosa schiacciata su Green nel secondo tempo.

 

PANCHINA THUNDER: 6,5. Waiters a parte, la panchina dei Thunder non serve granché. Il rischio è di arrivare in fondo col fiato corto e pagarlo, ma finché funziona il giocare in 6/7 Donovan fa bene a farlo.

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