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Playoffs 2016

Wade fa il supereroe, Miami si porta sul 2-0. Recap e pagelle di Gara-2

A nulla valgono le magie di un redivivo Al Jefferson: gli Heat bissano il successo di Gara-1 grazie ad un Dwyane Wade decisamente vintage.

MIAMI HEAT

Goran Dragic 7-: nel primo quarto soffre terribilmente Walker e fatica ad entrare in partita; ha il merito di propiziare la prima fuga dei suoi con 2 bombe consecutive, tuttavia la sua è una partita di luci ed ombre. Il tabellino finale non è affatto disdicevole, ma da lui è lecito attendersi maggiore continuità.

Dwyane Wade 9: la perfezione non è di questo mondo, ma Flash ci si avvicina paurosamente. Prende per mano i suoi nei momenti chiavi del match, spazzando via le speranze di rimonta degli avversari, passando da scorer a uomo assist da un’azione all’altra, senza disdegnare stoppate stratosferiche sul povero Walker. Fenomeno.

Joe Johnson 5,5: il veterano Joe entra bene in partita per poi lasciare il palcoscenico all’idolo di casa con la canotta numero 3, passando nel giro di qualche minuto da protagonista a comparsa. La sua esperienza resta comunque una preziosa risorsa, alla quale coach e compagni attingeranno a piene mani quando il gioco si farà duro (Charlotte permettendo).

Luol Deng 7: non è lo straordinario mattatore di Gara-1, tuttavia in difesa con lui non si passa e nella metà campo offensiva si rende protagonista di buone giocate, come la palla rubata a Lin con annessa schiacciata in campo aperto che chiude virtualmente i giochi.

Hassan Whiteside 7,5: quello che un tempo era soltanto un ottimo difensore è diventato anche un validissimo attaccante. 100% al tiro e la sensazione che se i falli non l’avessero limitato avrebbe potuto combattere ad armi pari con Jefferson. Mezzo voto in meno per le difficoltà accusate nel duello con Big Al; tuttavia, pur perdendo, chiude la contesa in continua crescita.

Amar’e Stoudemire 6: ha la scusante di essersi caricato sulle spalle l’ingrato compito di contenere Jefferson quando Whiteside è rimasto seduto accanto a Spoelstra. Nei pochi minuti a disposizione l’ex Suns non demerita e riesce a prendere le misure all’ispirato lungo avversario.

Gerald Green s.v.

Josh Richardson & Justise Winslow 7,5: i ragazzi terribili di Miami ripagano la fiducia del coach a suon di punti e giocate difensive. Quelli che a prima vista potrebbero sembrare dei veterani ingaggiati al minimo salariale non sono altro che i frutti dell’eccellente lavoro svolto dalla premiata ditta Riley-Spoelstra.

CHARLOTTE HORNETS

Kemba Walker 7,5: il top scorer di giornata tiene a galla gli Hornets finchè può con i suoi 29 punti. Nel primo tempo punge a destra e a manca con le sue folate offensive (spesso troppo precipitose), ma nell’ultima frazione la pressione lo porta a deragliare più volte contro l’ottima difesa degli Heat, naufragando insieme alla sua squadra.

Courtney Lee 5: offensivamente si sveglia troppo tardi e i suoi 12 punti arrivano solo nel secondo tempo, mentre in difesa un Dwyane Wade in grande spolvero spadroneggia in lungo e in largo senza che l’ex guardia dei Grizzlies possa anche solo pensare di contenerlo.

Nicolas Batum 5: doveva essere la principale bocca (pardon, pungiglione) da fuoco degli Hornets, ma il francese quest’oggi è poco ispirato e commette troppi errori al tiro, alcuni davvero imperdonabili per uno come lui; esce anzitempo per un infortunio alla caviglia, se non dovesse farcela per le prossime gare gli Hornets avrebbero davvero poche possibilità di ribaltare la serie.

Marvin Williams 3: 2 tiri liberi sbagliati su 2 ad inizio gara non sono il biglietto da visita ideale, ma c’è tutto il tempo per rifarsi. Eppure a giudicare dallo 0/10 al tiro (da segnalare 2 airball raccapriccianti) sembra che neppure la bellezza di 28 minuti riescano a portare in dote una sola scelta azzeccata. Il peggiore in campo per distacco.

Cody Zeller 5,5: inizio di gara spumeggiante, ma poi i troppi falli lo imprigionano negli oscuri meandri della panchina di Clifford, dalla quale non riesce praticamente più ad alzarsi.

Jeremy Lin 5,5: ottimo impatto sulla gara in uscita dalla panchina nel primo quarto, peccato che poi Linsanity cali in modo impressionante con il passare dei minuti, fino ad arrivare ad un facilissimo sottomano sbagliato in malo modo nell’ultimo quarto, sintomo di scarsa concentrazione.

Frank Kaminsky 4,5: The Tank oggi è poco più di un’utilitaria. 4 tiri liberi in 20 minuti, si può fare decisamente di meglio.

Al Jefferson 8,5: in pochi minuti insegna a Whiteside tutto quello che sa sul post basso. Con i suoi 16 punti (su 25 complessivi) suona la carica nel secondo quarto annichilendo la reputazione di difensore d’elite del povero Hassan, ma purtroppo per lui i compagni non lo seguono. Decisamente on fire!

Spencer Hawes s.v. qualche tiro libero e poco altro per l’ex centro dei Clippers.

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