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Golden State Warriors

Stephen Curry duro sulle critiche: “Comincia a diventare fastidioso”

L’MVP parla riguardo alle recenti critiche e ai confronti con altre grandi squadre della storia che stanno piovendo sui Golden State Warriors.

Non ci possono essere dubbi sul fatto che i Golden State Warriors stiano giocando una stagione straordinaria. Dopo 57 partite il record della franchigia della Baia recita un irreale 52-5, e gli uomini di coach Steve Kerr stanno giocando con una incredibile sicurezza nei propri mezzi. Alla guida di questo gruppo virtualmente imbattibile c’è l’MVP uscente (candidato alla riconferma) Stephen Curry, autore di alcune prestazioni assolutamente da alieno nel corso di questa stagione.

Ma nemmeno questi elementi mettono del tutto al riparo dalle critiche e dai confronti ingombranti che, sempre più spesso, vengono rivolti contro i Warriors. Dopo le parole di Mark Jackson (ex coach dei Warriors), su come il modo di giocare di Curry e della sua squadra rischi “rovinare” il Gioco, sono arrivate anche quelle di alcune ex leggende della NBA come Shaquille O’Neal e Gary Payton che hanno puntato il dito contro la lega, divenuta a loro dire troppo soft, cosa che favorirebbe la corsa della franchigia di Oakland. Come se non bastasse continua a essere presente, fin da inizio stagione, il pesante paragone con i Chicago Bulls edizione 1995/96, detentori (finora) del miglior record della storia (quel 72-10 ritenuto fino a quest’anno inavvicinabile).

Stephen Curry ha voluto però dire la sua su tutte queste critiche, rilasciando alcune dichiarazioni al programma podcast “Warriors Plus/Minus”:

[Le critiche] cominciano a diventare un po’ fastidiose, anche perché sono ingiustificate su tutta la linea. Abbiamo un gruppo molto competente, e ci divertiamo molto quando siamo in campo, e la cosa si vede ovviamente. Ci piace quello che facciamo. Ma per la maggior parte del tempo non ci senti parlarne, del tipo, non ci confrontiamo ad altre grandi squadre, o dire ‘Possiamo battere questa squadra, siamo meglio di quest’altra squadra.’ Stiamo vivendo il nostro momento.

Anche coach Steve Kerr ha risposto con ironia ai detrattori dei Warriors, soprattutto a chi credeva di poter fermare Steph Curry:

Sì certo ne sono sicuro. Anch’io avrei potuto fermarlo ai miei tempi. Ragazzi, avrei fermato Steph.

Mancano solo 25 partite alla fine della stagione e i Warriors avranno bisogno di un record di (almeno) 21-4 per superare quello dei Bulls: l’appuntamento con la Storia è sempre più vicino, nonostante le critiche e i detrattori.

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