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Popovich su Rondo: “Non mi sorprendono i suoi insulti”

Il coach dei San Antonio Spurs interviene sulla vicenda Rondo-Kennedy condannando il comportamento del playmaker dei Sacramento Kings

Gregg Popovich è uno dei veterani tra gli allenatori NBA dove naviga ormai da quasi un ventennio: conosce bene le dinamiche all’interno della Lega oltre che i giocatori che popolano i vari spogliatoi. Non è passato inosservato nemmeno ai suoi occhi quel che ha combinato Rajon Rondo.

Il playmaker dei Kings – infelice protagonista di una serie di insulti omofobi contro l’arbitro Bill Kennedy, costretto poi a fare coming out riguardo la propria omosessualità – è al centro di un polverone mediatico per cui non si parla d’altro ora come ora oltreoceano. Dopo la vittoria dei suoi Spurs contro i Jazz nella notte scorsa, Popovich è stato interpellato a riguardo in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

Non sono per niente sorpreso, perché dovrei esserlo? Non è la prima volta che si comporta così (Rondo, ndr). Il suo comportamento è stato inopportuno e disgustoso, perché Billy (Kennedy, ndr) è un grande uomo e lo ha dimostrato con classe sia in campo sia fuori. Quello che fa nella sua vita privata sono affari suoi, non mi interessa, come non mi interessa quale sia il suo orientamento sessuale. Questo episodio non ha fatto altro che dimostrare quanta ignoranza ci sia ancora ai giorni nostri riguardo a temi come questi. Tutto questo non ha senso, ma non sono sorpreso vedendo chi è coinvolto. Tutta la mia solidarietà a Billy.

 

Una presa di posizione dura contro Rondo quella di Popovich, che allo stesso tempo si è schierato a spada tratta a difesa di un grande professionista quale Kennedy che ormai bazzica da diversi anni nella NBA. Una condanna unanime al comportamento di Rajon che nelle scorse ore ha chiesto scusa in maniera ufficiale al direttore di gara ma la faccenda non è certo conclusa in maniera così sbrigativa.

Un episodio che fa riflettere in una delle leghe sportive più aperte del mondo, basti pensare che è l’unica nei quattro maggiori sport professionistici a stelle e strisce che ha arbitri e assistenti allenatore di sesso femminile e giocatori gay dichiarati tra le fila delle squadre. Un’apertura mentale tuttavia non da tutti, come sottolineato anche dallo stesso Popovich nei confronti di Rondo che si è fatto un autogol di immagine non indifferente.

 

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