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Kevin Durant parla di Lamar Odom: “Mi prese sotto la sua ala”

Interpellato sulla vicenda Odom, Kevin Durant ha raccontato di come sia legato all’ex collega da uno stretto rapporto da quando Lamar gli fece da mentore ai tempi del Mondiale del 2010: “Mi prese sotto la sua ala, è una delle persone migliori che conosca”

La NBA rimane in questi giorni con il fiato sospeso per le condizioni di salute di Lamar Odom, parso in lieve miglioramento nelle ultime ore ma ancora in pericolo di vita. E dopo Kobe Bryant, tra i primi a correre al capezzale dell’ex compagno di squadra ai Lakers, anche Kevin Durant ha rilasciato dichiarazioni di grande stima nei confronti di Lamarvelous.

Interpellato sull’argomento infatti, la stella degli Oklahoma City Thunder si è detto molto preoccupato per le critiche condizioni di Odom, raccontando poi lo stretto rapporto che intercorre tra lui e il newyorkese dai tempi del Mondiale del 2010. All’epoca KD aveva appena 21 anni e si apprestava a trascinare da protagonista gli Stati Uniti al primo oro mondiale dopo più di dieci anni; a fargli da chioccia, manco a dirlo, fu proprio Lamar Odom, il quale con la sua esperienza prese subito il giovane e talentuoso collega sotto la propria ala protettiva:

“Fin dal primo giorno entrò in palestra come il ragazzo più umile del gruppo, e aveva appena vinto il titolo NBA. Mi prese sotto la sua ala, come un fratello minore. Io ho cercato di imparare il più possibile dalla sua etica professionale. Come persona era uno dei ragazzi dal cuore più grande con cui abbia mai avuto a che fare.”

 

Durant ha poi parlato di come sia rimasto, ovviamente, molto turbato dalla vicenda:

“E’ così triste. Non sono riuscito a dormire negli ultimi giorni, non facevo che pensare a lui. Ho ancora fede che tutto vada per il verso giusto. E’ una situazione difficile, ma noi nella NBA dovremmo raccoglierci come fratelli attorno a lui, mandandogli e nostre preghiere e sostenendolo, non importa in che modo, e pregare affinché le cose vadano per il meglio.”

 

Lamar Odom è sempre stato indicato da moltissimi colleghi e addetti ai lavori come un ragazzo d’oro, molto umile e sempre disponibile verso il prossimo. Ma è evidente che un attestato di stima tanto importante da un giocatore a sua volta molto sensibile ed equilibrato come Kevin Durant non possa che avvalorare la tesi di un giocatore straordinario, nonché di persona eccezionale.

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