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Solito Metta: “Randle è uno tosto; l’NBA è di oggi è soft.”

World Peace, che si rivede in Randle, parla della softness della NBA attuale

Metta World Peace è appena tornato ai Lakers, ma non ha impiegato molto tempo per lanciarsi in una delle sue solite dichiarazioni spregiudicate. Il giocatore, intervistato da Eric Pincus del Los Angeles Times, si è lasciato andare a una serie di considerazioni riguardanti l’intensità dell’NBA contemporanea:

“Non è più un gioco per uomini, è un gioco da bambini. Le squadre sono piene di giocatori soft. Sono tutti soft, non ci sono più i duri di una volta. Uno deve farsene una ragione e adattarsi, perché le cose ormai sono così.”

 

Metta, tuttavia, ha dimostrato di nutrire una sincera ammirazione nei confronti di Julius Randle, ala grande sophomore dei Lakers (con cui in questi giorni si era complimentato pure Kobe Bryant).

“È un duro!”

 

Randle ha un fisico paragonabile a quello di World Peace (2.06 m per 113 kg), anche se è dotato di una maggiore attitudine al gioco sottocanestro. Il giovane 4 dei Lakers ha sostanzialmente perso l’intera stagione da rookie, a causa di un infortunio alla tibia destra subito nel corso della prima gara della regular season 2014-2015. Randle – che deve ancora compiere 21 anni – ha dunque una grandissima voglia di rivalsa, fomentata ulteriormente dai due giocatori più carismatici della squadra. World Peace ha fornito un ritratto lusinghiero del giovane compagno:

“I suoi margini di crescita sono indecifrabili, come il destino. Non sappiamo dove può arrivare; evito di azzardare previsioni perché da qui a quando avrà trent’anni possono succedergli tante grandi cose.”

 

Metta è entrato in NBA alla stessa età di Randle (nel 1999) ed è stato testimone diretto dell’evoluzione vissuta dalla Lega negli ultimi due decenni. L’ex-Ron Artest non è l’unico a lamentarsi delle derive troppo soft che avrebbe imboccato il basket statunitense contemporaneo; molti, tra i giocatori più vecchi ancora in attività, hanno affermato di essere nostalgici dell’epoca in cui in NBA si usava più il fisico e si lottava sottocanestro con tutte le armi a disposizione (sempre, o quasi, nei limiti della sportività). In ogni caso, se c’è un duo di giocatori in grado di insegnare a Julius Randle i trucchetti fondamentali necessari per sopravvivere nel difficilissimo mondo NBA, è sicuramente quello composto da Metta World Peace e Kobe Bryant.

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