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Jason Richardson si ritira dal basket

Uno degli schiacciatori più incredibili di sempre lascia la pallacanestro professionistica dopo 14 stagioni per via dei continui problemi alle ginocchia

Jason Richardson non sarà ai nastri di partenza della stagione NBA 2015/2016 alle porte, come era invece consuetudine da 14 anni a questa parte: il figlio del Michigan ha annunciato nella tarda serata di ieri il suo ritiro dal basket giocato.

Richardson ha vissuto in pratica le ultime tre stagioni tutte ai box a causa dei perenni problemi che affliggono tuttora le sue ginocchia fragili e rese oltretutto logore da un lungo chilometraggio nella Lega. Già circa un anno fa di questi tempi, si era sparsa la voce che J-Rich potesse appendere le scarpette al chiodo per via delle difficoltà nel riprendere a giocare dopo il terribile infortunio al ginocchio sinistro patito nel gennaio 2013.

Tuttavia Richardson non ha voluto arrendersi ai malanni del suo fisico e ha continuato ad allenarsi sodo per tornare sul parquet, almeno per un’altra volta, riuscendoci il 20 febbraio scorso coi suoi Philadelphia 76ers contro gli Indiana Pacers, 764 giorni dopo la sua ultima apparizione in un’arena NBA.

La forza di volontà e la tenacia di Richardson sono state ripagate con altre 18 gare da lì alla fine della regular season, e, proprio in questo periodo di sensazioni ritrovate, il nativo di Saginaw ha deciso di continuare a battere il ferro finché questo era caldo allenandosi duro in estate fino a raggiungere un accordo – seppur per un contratto non garantito – con gli Atlanta Hawks per la stagione che viene intorno al 18 agosto scorso.

Poco più di un mese dopo l’annuncio sofferto da parte di Richardson sul proprio profilo Instagram. Ecco le sue parole.

Oggi è un giorno particolare per me: annuncio in maniera ufficiale il mio ritiro dal basket professionistico. Ci tengo a ringraziare tutti i tifosi e le organizzazioni di Charlotte, Phoenix, Orlando, Philadelphia e soprattutto di Golden State per il loro sostegno durante gli ultimi 14 anni. Fare un passo indietro è stata per me la decisione più difficile da prendere di tutta la mia vita ma sono giunto alla conclusione che curare la mia salute fisica e passare più tempo con la mia famiglia siano le cose più importanti per me al momento. Grazie a tutti, che Dio vi benedica!

Richardson lascia dopo 14 stagioni in giro per la NBA, dove è sbarcato nel 2001 quando al Draft venne scelto con la chiamata assoluta numero 5 dai Golden State Warriors, appena l’anno dopo essersi laureato campione NCAA coi suoi Spartans a Michigan State. Oakland sarà la sua casa per 6 stagioni, fino al 2007 quando si trasferisce a Charlotte con la maglia dei Bobcats, con cui esalta le sue doti di tiratore perimetrale diventando il miglior giocatore NBA per triple realizzate in stagione ( 243 ).

Maglia indossata poco più di un anno quella dei Bobcats, perché nel dicembre 2008 è di nuovo tempo di fare le valigie direzione Phoenix. Coi Suns gioca due stagioni, raggiungendo nella seconda anche la finale della Western Conference nel 2010 contro i Los Angeles Lakers, poi futuri campioni al termine di quei Playoffs. A fine 2010 viene inserito in una trade che lo porta agli Orlando Magic, dove spende due stagioni prima di volare a Philadelphia. In Pennsylvania però non riesce mai ad esprimersi ai suoi livelli, per via dei troppi infortuni alle ginocchia che lo costringono a giocare appena 53 partite in 3 stagioni e che lo portano quindi alla dolorosa decisione di ritirarsi all’età di 34 anni.

Richardson verrà ricordato come uno dei più grandi schiacciatori di tutti i tempi grazie alla dinamite che aveva nelle gambe al posto dei muscoli ed alla sua creatività nel tentare sempre nuove evoluzioni ad alta quota. Si è aggiudicato lo Slam Dunk Contest negli All-Star Weekend del 2002 e del 2003, oltre che il titolo di MVP nel Rookie Challenge sempre nell’All-Star Game edizione 2002.

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