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Minnesota Timberwolves

I Timberwolves potrebbero rilasciare Anthony Bennett

Visti gli scarsi miglioramenti e il roster piuttosto lungo, i Minnesota Timberwolves starebbero già trattando una buonuscita con Anthony Bennett, prima scelta assoluta nel 2013 arrivata in squadra solo una stagione fa e che pare dunque già alla porta.

Secondo alcune indiscrezioni che si sono rincorse nelle ultime ore, i Minnesota Timberwolves sarebbero seriamente intenzionati a rilasciare l’ala Anthony Bennett, prima scelta assoluta al Draft di appena due anni fa. La decisione sarebbe stata presa a seguito di una rotazione che vede già a roster 15 giocatori con contratto garantito, senza contare l’ex Cavaliers.

Bennett in questa stagione 2015/2016 sarebbe entrato nel terzo e ultimo anno del contratto siglato al momento del suo ingresso nella Lega nel 2013, che chiamerebbe 5.8 milioni di dollari per questa annata conclusiva. Era già estremamente probabile che l’opzione a favore del team per il quarto anno non sarebbe stata esercitata dai Timberwolves, i quali però vorrebbero interrompere ancora prima il rapporto con l’ala tramite un buyout. Stando al solito Adrian Wojnarowski, le trattative per la buonuscita sarebbero già state avviate, al fine di definire il roster e consentire anche al giocatore di trovare una nuova sistemazione.

Continua dunque non esattamente come sperato la carriera del prodotto di UNLV, diventato una delle più sorprendenti prime scelte assolute della storia NBA nel Draft del 2013 per opera dei Cleveland Cavaliers e sbarcato poi nel freddo Minnesota nell’ambito dell’affare Love, assieme alla prima pick dell’anno successivo operata sempre dai Cavs, Andrew Wiggins. Dopo una stagione d’esordio nell’Ohio piuttosto complicata, anche per qualche problema nel controllo del peso, Bennett aveva mostrato qualche buon lampo nella sua seconda stagione della Lega, finendo comunque per migliorare di pochissimo i propri numeri (5.2 punti e 3.8 rimbalzi in 15 minuti d’utilizzo nelle 57 gare stagionali disputate) e non riuscendo a risolvere la questione del suo effettivo ruolo, che varia nelle due posizione di ala ma presenta limiti piuttosto evidenti in entrambi gli spot (lento e poco affidabile al tiro per il ruolo di ala piccola, basso e non molto efficace in area per quello di ala forte). Insomma, la carriera di Bennett in questi primi due anni di NBA sembra dar credito ai non pochi che hanno alzato un sopracciglio al momento della chiamata del suo nome da parte dell’allora commissioner David Stern, ma Bennett, classe ’93, avrà il tempo per rifarsi, con ogni probabilità in un nuovo e forse per lui più stimolante contesto.

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