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History of a shoe: Reebok the Answer (parte 2)

Il mese scorso abbiamo iniziato a parlare della linea di scarpe creata da Reebok per Allen Iverson, uno dei giocatori più carismatici e chiacchierati della storia NBA. Dal ghetto fino all’Olimpo del basket “AI” ha sempre ribadito la voglia di essere se stesso, di non indossare una maschera e di non dimenticare mai da dove proveniva. Il risultato è stato un cambiamento radicale di come i giocatori si presentano al pubblico, tutti i giocatori, perché Iverson è stato un precursore, un modello da seguire. Basti pensare ai tatuaggi; quanti giocatori prima di Iverson sfoggiavano l’inchiostro sulla pelle prima di lui? Nessuno. Non rientrava nell’immagine che la NBA voleva trasmettere dei gladiatori che solcavano le sue arene. Invece il nostro uomo della Virginia si ricoprì letteralmente di tatuaggi, perché questo era quello che voleva fare e nessuno poteva impedirglielo, nemmeno la National Basketball Association.

Un altro esempio di come Iverson sia stato un modello di stile è l’utilizzo della manica lunga sul braccio, la “sleeve“. Fu lui il primo ad indossarla durante le partite, molti lo seguirono. Non si poteva nemmeno dire che avesse una grande utilità, ma non era quello che contava. If you look good, you play good.

Gli esempi che vi ho proposto sono la dimostrazione di come Allen Iverson sia stato un personaggio importante dentro e fuori dal campo,”muoveva” le persone e il successo della linea Reebok The Answer ne fu la testimonianza.

Leggi anche: Reebok The Answer (Parte 1)

2001 – Reebok Answer V

Stagione 2001-2002, i Philadelphia 76ers sono reduci da un’amara sconfitta contro i Lakers alle Finals, la stagione parte con grandi aspettative per questa squadra. Queste aspettative saranno poi tradite dalla eliminazione al primo round dei Playoffs ad opera dei Boston Celtics. Di tutto ciò che accadde durante questa stagione, l’evento più memorabile per la storia personale di Iverson è la ormai famosissima intervista in cui ripete per ben 14 volte la parola “practice” (allenamento).

Leggi anche: Iverson ubriaco durante il “practice rant”?

Per quanto riguarda le scarpe, le Answer V sono costruite quasi interamente in pelle, ad esclusione della linguetta che è realizzata con tessuto traforato. Caratteristico il grande passalaccio che va a coprire la parte anteriore della scarpa. Sul retro è posizionato uno strap in velcro la cui utilità è francamente ignota. A lato spicca una bolla all’interno della quale è impresso il logo “I3”. Per quanto riguarda il sistema di ammortizzamento, Reebok rimane fedele al sistema DMX.

2002 – Reebok Answer VI

La stagione 2002-2003 per i 76ers fu un periodo di transizione dopo aver perso uno dei suoi componenti fondamentali della corsa alle Finals 2001, Dikembe Mutombo. Iverson e Reebok presentarono le nuove Answer VI, scarpe che ad opinione di chi scrive restano saldamente sul podio delle signature più belle di sempre.

Il fascino che suscitavano le Answer VI era dovuto principalmente al fatto che gridassero a gran voce il nome di Iverson ad ogni passo compiuto, che fosse in strada o sul parquet. Con queste ai piedi non si poteva certo passare inosservati.

Caratteristiche di base sono un taglio medio ed allungato; erano molto comode per via dell’imbottitura sul collo, ma avrebbero potuto essere anche dei cubi di cemento in fatto di comfort che nonostante tutto i fan di “AI” le avrebbero amate ugualmente.

A lato della tomaia bianca in pelle spiccano lettere rosse in contrasto con lo sfondo argenteo che vanno a comporre il cognome del numero 3 dei Sixers; sulla punta non può mancare l’ormai famosissimo logo “I3”. La cosa più bella, però, non si vedeva all’esterno perché potevano goderne solamente i proprietari. Sulla soletta interna infatti erano impresse le immagini del giocatore in pose caratteristiche.

Importante sottolineare l’assenza del DMX, che viene abbandonato in favore dell’ “X-Beam”.

2003 – Reebok Answer VII

Annata non particolarmente fortunata per 76ers (partenza di coach Larry Brown), Iverson e la linea Reebok The Answer.

Fa il suo ritorno il sistema di ammortizzamento DMX; il taglio è leggermente più basso della versione precedente e viene anche diminuito il peso complessivo. I materiali utilizzati sono invece gli stessi. Non molto altro da dire.

2004 – Reebok Answer VIII

Indossando queste scarpe Iverson il 12 febbraio 2005 ha stabilito il record personale di 60 punti contro gli Orlando Magic.

It’s all about the 8“. Con questa frase si riassume tutta questa scarpa, il numero 8 è l’elemento fondamentale. La tomaia ha diverse incisioni a forma di otto per aggiungere ventilazione, sul retro spicca ancora una volta una forma ad otto ed infine, sulla suola un grande otto trova il suo spazio. Spicca poi la grande scritta “Iverson” ricamata sul collo.

2005 – Reebok Answer IX

Una rivoluzione. Le Answer IX ruppero completamente con il passato, nulla della linea The Answer poteva ritrovarsi in questa nuova iterazione.

Grosse, pesanti, brutte, dotate di ben due strap con velcro e con l’aggiunta di niente meno che la tecnologia “Reebok PUMP“. Difficile da digerire, ma furono un vero e proprio flop, tanto che si potevano trovare a prezzi stracciati in diversi negozi sportivi.

Ciò che più dispiaceva era la pressoché completa assenza dell’impronta di Iverson su queste scarpe. Erano semplicemente anonime.

Leggi anche: Reebok Pump

Se siete curiosi di scoprire il resto della linea Reebok The Answer l’appuntamento è al mese prossimo con la terza, e ultima, parte.

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