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Sacramento Kings

Nancy Lieberman si aspetta il riscatto di Rondo

Ha avuto appena il tempo di accomodarsi al suo posto sulla panchina dei Kings Nancy Lieberman, leggenda del basket WNBA e seconda assistente donna della lega professionistica dopo Becky Hammon, prima di cominciare a caricare l’ambiente e i giocatori con le sue dichiarazioni. In particolare l’ex playmaker, nella Hall of Fame dal 1996, si è concentrata sulla nuova point-guard titolare dei Kings, Rajon Rondo:

Conosco Rondo da molto tempo. E per me è stato molto difficile guardare dopo quello che gli è successo a Dallas. Sono portata a credere che lui voglia mostrare a tutti quanto sia forte, come possa prendere per mano i propri compagni di squadra. Penso davvero che possa sbocciare nel sistema [di Karl]”

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Le dichiarazioni della Liberman si sposano a quelle dello stesso Rajon Rondo, che ha ammesso di amare il fatto di provare ai dubbiosi quanto si sbaglino. E Sacramento è sicuramente l’ambiente giusto per rilanciarsi, visto e considerato il fatto che Rondo, che ha firmato un contratto di 10 milioni $ per una stagione, sarà free agent già l’anno prossimo, quando il salary cap subirà un incremento straordinario. Anche George Karl si è espresso riguardo l’impatto di Rondo nell’ambiente Kings:

Penso che voglia essere un leader della nostra squadra, ma anche che voglia essere parte del processo decisionale. Questo potrebbe essere in qualche modo esplosivo, ma potrebbe anche funzionare ad alti livelli.

Qualche retroscena anche del rapporto con DeMarcus Cousins, con la Lieberman che ha raccontato del suo primo incontro con il centro e leader dei Kings alla Summer League di Las Vegas:

Mi ha messo un braccio intorno alle spalle e mi ha fatto ‘Starai con noi per tutta la stagione?’ e io gli ho detto ‘Tu mi vuoi intorno per tutta la stagione?’ e ci siamo tipo guardati l’un l’altra e lui ha detto ‘Sarebbe fico!’

Parlando poi del suo approdo ai Kings, la Lieberman si è detta onorata di affiancare Becky Hammon nella ristretta schiera di donne che hanno preso posto su una panchina NBA, ma di certo questo traguardo non è il suo obiettivo principale:

Non alleno per essere una donna, alleno per essere un allenatore. Se non avessi ottenuto questo lavoro a Sacramento, avrei avuto un sacco di ripensamenti nella mia vita. Questa cosa significa così tanto per me, voglio dare il massimo per George, il nostro staff e la nostra squadra.

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