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Playoffs NBA 2015

Rockets vs Mavs: dichiarazioni post gara 2

Gli Houston Rockets concedono il bis: dopo il successo di gara 1, la squadra di coach Kevin McHale replica la vittoria anche in gara 2 imponendosi per 111-99 sui Dallas Mavericks – che ora sono sotto 2-0 nella serie – nel secondo capitolo del derby texano valido per il primo turno dei Playoffs 2015. Ecco tutte le reazioni dei protagonisti del Toyota Center.

HOUSTON ROCKETS

Coach Kevin McHale

Abbiamo faticato per tutta la partita a trovare fluidità in attacco: fin da subito non siamo riusciti a giocare la nostra solita pallacanestro, anche per merito degli avversari. Questo fino all’ultimo quarto, quando abbiamo trovato il quintetto giusto che ha spaccato la partita con una difesa ossessiva ed ottime letture in attacco. Josh (Smith, ndr) è stato un rebus per loro, li ha messi in grande difficoltà alternando penetrazioni ad alzate per Dwight (Howard, ndr). Per gara 3 dovremo proseguire su questa strada: continuare a difendere bene il pitturato in difesa e cercare di ritrovare il nostro ritmo in attacco. Siamo stati bravi in queste due partite a sfruttare il fattore campo, ora dovremo essere ancora più bravi per strappare una vittoria a Dallas.

Dwight Howard

Sono contento per la vittoria. Cerco di fare tutto il possibile quando sono sul parquet per aiutare la squadra e cercare di essere una presenza importante in entrambi i lati del campo. Non importa quanti punti faccio, il mio obiettivo è quello di dominare il pitturato. Smith? Josh è stata la chiave nell’ultimo quarto: è stato fantastico, ha mandato in tilt la loro difesa. E’ un mio grande amico, sono molto contento per lui.

James Harden

A mio avviso non è stata la mia miglior partita dell’anno: non sono riuscito mai a trovare il ritmo giusto in attacco, ho tirato male. Ma è per questo che ci sono i compagni: hanno disputato un quarto periodo eccezionale, tutti sono saliti di colpi e hanno fatto grandi giocate. L’ultimo periodo è stato un esempio di cosa sono i miei compagni di squadra, sono fiero di loro. In queste prime due gare abbiamo fatto quello che dovevamo: sfruttare al meglio il vantaggio del fattore campo. La serie vera e propria inizia ora, dovremo andare a casa loro senza paura per provare a vincere.

Josh Smith

Nel primo tempo ero nervoso per via dei falli che mi hanno limitato, ma devo ringraziare i miei compagni che mi hanno aiutato tantissimo e mi ha tenuto concentrato sulla partita. Volevo avere un impatto forte sulla gara e credo di esserci riuscito nell’ultimo quarto: sono riuscito a giocare come piace a me, trovando spesso i miei compagni liberi in attacco e difendendo forte nell’altra metà del campo. Howard? Dwight è più di un amico per me, siamo cresciuti insieme ed è bello ritrovarsi dopo tanti anni insieme. Mi ha aiutato molto ad inserirmi nella realtà dei Rockets quando sono arrivato. La nostra intesa stasera è stata ottima, ci siamo trovati alla grande. Dobbiamo continuare così già da gara 3.

DALLAS MAVERICKS

Coach Rick Carlisle

Ho ben poco da rimproverare ai ragazzi sotto il profilo dell’impegno e dello sforzo profuso. Abbiamo giocato tre quarti alla pari, nell’ultimo loro hanno giocato alla grande e noi non siamo stati all’altezza della situazione. In vista di gara 3 dovremo fare alcuni aggiustamenti significativi per evitare altre 6-7 alley-oops tra Smith e Howard come questa sera: ci hanno messo in grande difficoltà con questa soluzione, vedremo di farci trovare pronti nella prossima partita. Ora la serie si sposta a casa nostra, dove dobbiamo far valere il fattore campo come loro lo hanno fatto valere in queste prime due partite. Servirà giocare di squadra per 48 minuti: abbiamo faticato nel primo e nel terzo quarto di gara 1, al contrario questa sera abbiamo ceduto come punteggio parziale nel secondo e nell’ultimo periodo. A casa nostra dovremo sfoderare una prova solida per 48 minuti, altrimenti non vedo come possiamo battere una squadra organizzata come Houston. Il limitato impiego di Rondo? Provate a chiederlo a lui. L’unica cosa che so è che ho bisogno di tutti al loro massimo livello di competitività. Non è un problema di chi ha o non ha giocato.

Dirk Nowitzki

Abbiamo avuto un quarto periodo difficoltoso, come purtroppo già accaduto più volte questa stagione. In attacco abbiamo faticato a trovare canestri dal campo, in difesa non abbiamo eseguito le letture giuste: abbiamo concesso troppi punti facili ed in transizione. Per gara 3 dovremo essere più solidi nel quarto periodo, in entrambe le metà campo. Credo che all’inizio dell’ultimo quarto fossimo dove volevamo trovarci ad inizio partita, a contatto con loro punto a punto. Il problema è che per una serie di ragioni loro sono riusciti ad essere più lucidi di noi nei minuti finali, non solo in queste prime due gare di postseason, ma anche in stagione regolare: non a caso ci hanno battuto 3 volte su 4. Dovremo migliorare il nostro gioco in attacco ed aumentare la nostra intensità in difesa se vogliamo riportarci sotto, e credo che abbiamo tutti i mezzi per farlo. Mi auguro solo che possano recuperare gli infortunati (Parsons e Harris, ndr) anche se sarà molto dura.

Amar’e Stoudemire

In questo momento è come se ci avessero colpito con un pugno in pieno stomaco, uno di quelli molto forti che piazza Mayweather per intenderci. E’ ovvio che dovremo reagire in gara 3, elevare il nostro livello perché loro stanno giocando con grande fiducia e non sarà facile batterli. Ma questi sono i Playoffs: la competizione è al massimo per tutti, nessuno ci sta a perdere. Ci sono molte squadre che vorrebbero essere al nostro posto ma noi ce lo siamo guadagnati questo posto: ora dobbiamo tornare a Dallas e lottare su ogni pallone per vincere gara 3.

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