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Steve Nash descrive Kobe Bryant con 3 parole molto particolari…

Con quali parole descrivereste Kobe Bryant? Vincente, caparbio, leader, uno dei più grandi della storia e tante altre accezioni positive,ma ne potremmo trovare anche di negative come testardo, un po’ snob, controverso e così via; in ogni caso, difficilmente credo che avreste risposto a tale domanda come ha fatto Steve Nash,attuale compagno di squadra di Kobe nei Los Angeles Lakers dal 2012.
Come riportato da bleacherreport.com infatti, l’edizione settimanale di Sports Illustrated conteneva un interessante articolo proprio sul Black Mamba scritto da Chris Ballard,  tra le cui righe salta subito all’occhio un curioso episodio accorso a Gotham Chopra durante le sue riprese effettuate da quest’ultimo per un documentario sulla carriera di Bryant.

“Durante le registrazioni, Chopra intervistava alcuni compagni di Bryant, sia attuali che passati, chiedendogli di descrivere Bryant in 3 parole. Dopo ogni intervista Kobe si metteva in contatto con Chopra, molto curioso di sentire cosa dicesse la gente di lui. La maggior parte ha risposto con alcune varianti di “competitore supremo” o “killer instinct”. Ma quando Chopra ha intervistato Steve Nash, lui ha risposto con qualcosa di diverso. Dopo averci pensato su un momento, Nash ha risposto, lentamente, con 3 parole: Mother Fuc**ng As**ole.

In buona sostanza,  sperando che  ci perdonerete la traduzione non letterale, “un testone  per giunta figlio di buona donna“; non proprio il massimo che ci si possa aspettare da un collega, specialmente se tale definizione finirà in un documentario volto a illustrare le grandi gesta della vostra illustre carriera.

Il 2 volte vincitore dell’MVP di regular season, si sa, non è un tipo che chiude fuori l’originalità e l’estro fuori dalla sua vita, sia in campo che fuori: ma come avrà preso Bryant questa dichiarazione degna del miglior Giuseppe Di Stefano, storico presidente del Campobasso Calcio negli anni ’90 (e star del fu “Mai dire Goal”)?
Semplicissimo: sempre citando Bleacher, Kobeloved every bit of it”, ovvero ne è rimasto profondamente entusiasta; uno degli ormai rari casi dove la sincerità viene apprezzata.

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