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New York Knicks

Metta World Peace e la gomitata “dimenticata”

Quando si fa il nome di Metta World Peace non può non venire alla mente l’episodio che, suo malgrado, l’ha caratterizzato maggiormente agli occhi del grande pubblico, ossia, nel 2012 quando vestiva ancora la casacca dei Lakers, quella gomitata sferrata abbastanza violentemente contro la testa di un James Harden ancora in forze ad Oklahoma City, gesto che, oltre a costargli una squalifica di sette gare, si aggiunse ad una lunga serie di controversie vissute da protagonista.

Tralasciando la questione legata ai vari episodi della sua carriera, che renderebbe necessaria una lunga e approfondita analisi per non cadere in considerazioni semplicistiche riguardo ad una persona che di semplice non ha nulla, è interessante ciò che è
accaduto ieri durante una visita pubblica a New York City. Un bambino, una volta avvicinatosi, ha simulato la gomitata inferta ad Harden proprio contro la testa del giocatore dei Knicks, chiedendogli immediatamente dopo se si ricordasse di quel gesto. La risposta di Metta ha lasciato stupiti tutti i presenti.

No. Assolutamente no. Non è mai successo.

Ovviamente Metta se lo ricorda, eccome, ma il significato dietro questa risposta è assolutamente determinante per cercare di capire, anche solo in piccola parte, quello che passa per la sua mente. La negazione di ciò che è successo quel giorno è il risultato del duro lavoro compiuto durante la sua carriera per cercare di redimere gli errori compiuti a causa di quella scintilla che lo trasforma in un “mostro” ma che, a detta sua e di chi lo conosce bene, non lo rappresenta. Da questo nascono azioni più o meno pubbliche come il cambio di nome, la pubblicazione di un libro di storie per bambini (Metta’s Bedtime Stories, n.d.r) seguita da centinaia di incontri e promozioni in svariate librerie d’America, la catena di ristoranti vegetariani e quella Artest Foundation
che si occupa di aiutare ragazzi in difficoltà, vittime di violenze e con problemi di salute mentale. Tutte cose, queste, tese a far conoscere, e forse anche apprezzare, una persona che per degli innegabili problemi caratteriali sarebbe stata altrimenti spazzata via dall’establishment.

Il giudizio su Metta World Peace è sicuramente a discrezione personale di ognuno di noi e i pareri su di lui saranno sempre discordanti, c’è chi lo ritiene un criminale e chi uno dei più grandi personaggi dello sport americano dei giorni nostri. Quello che di certo rimane è che di superficiale e semplice, in lui, c’è ben poco.

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