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I Nuggets si avvicinano e portano la serie sul 3-2

La partita, come pronosticato dalla stragrande maggioranza degli spettatori, torna nelle mani dei Nuggets che iniziano subito forte, martoriando i Warriors all’interno dell’area piccola e sfruttando la superiorità fisica e atletica. La difesa degli ospiti, nel primo quarto, è a dir poco oscena e non riesce a routare nel modo giusto, finendo per concedere anche tanti tiri dalla lunga distanza. L’equilibrio, che per i primi minuti sembra essere sempre vivo, viene spazzato via in poche azioni, vedendo i Nuggets scappare sul 19-32. Curry sembra non essere troppo presente nelle azioni di attacco e pecca molto anche nella sua metà campo. I Warriors non sembrano in forma come nelle ultime uscite e chiudono il quarto sotto di 14 punti.
La seconda frazione si apre ancora con i padroni di casa in gran spolvero, che tentano già di mettere la partita sui binari giusti per avvicinarsi nella serie e portarla sul 3-2. Dopo un primo momento di visibile buon gioco, Denver va in crisi contro un tentativo di zona da parte di Golden State, che tenta di rimettere in piedi la partita con contropiedi e realizzazioni che alzano il ritmo. La partita soffre di molte interruzioni, inusuali per queste due squadre, e con l’ingresso di Miller in cabina di regia ad innescare Faried, i Nuggets  si portano abilmente avanti di quindici. Come detto, la partita è la più noiosa della serie e i falli e le interruzioni di gioco non rendono fluidi gli attacchi. In questo spezzone di gara il migliore sembra Chandler, che alla fine del primo tempo mette a referto 16 punti con 4-8 dalla linea dei tre punti.

Il secondo tempo comincia ancora con un dominio dei padroni di casa che, dietro alla performance di Iguodala, restano a distanza di sicurezza senza troppi problemi. I cambi difensivi costringono i giocatori più piccoli dei Warriors a fare gli straordinari contro le ali avversarie, che li sovrastano sistematicamente. Come nel primo tempo, alla partita manca fluidità e gli attacchi restano lenti e caotici, facendo arrivare conclusioni più casuali che ragionate.
Dopo la fatica iniziale, Jack cerca di tirare i suoi fuori dai guai, completando una mini rimonta con un parziale di 9-0 a favore. Curry non sembra ancora entrato in gara e la sua assenza si sente troppo in un attacco che non ha idee e conclusioni che confondono la difesa avversaria.
Le palle perse da parte degli ospiti sono troppe a questo punto della gara e, sempre guidati da Iguodala, i Nuggets mettono a segno un contro parziale di 9-0. Le giocate dell’ex 76ers, che chiuderà il quarto con 21 punti, mettono in evidenza la stanchezza e le difficoltà difensive della squadra di Mark Jackson, che dovrà necessariamente scuotersi nella parte finale della partita per non far tornare la serie in bilico.
Entrando nella frazione finale della partita, si vede un Curry da 4-14 dal campo, che è quasi un peso per la sua squadra, trascinata e tenuta sotto lo scarto di 20 punti dai soli Barnes (21 punti) e Jack. Il divario però non diminuisce e la partita sembra poter finire tranquillamente dalla parte dei Nuggets, che non hanno trovato di fronte la squadra agguerrita che l’aveva messa sotto per 3-1 nella serie, contro tutti i pronostici.
Lawson come al solito arriva silenziosamente a 17 punti, continuando ad infilare la difesa avversaria, nettamente il punto debole di questi Warriors in visibile affanno.
I Nuggets allentano la presa e gli avversari si portano a nove lunghezze di distanza, facendo ancora sperare in un finale pirotecnico. Dopo una partita dominata in lungo e in largo, Denver sembra davvero in difficoltà e i Warriors tornano ad essere efficaci su entrambi i lati del campo con Curry che torna a farsi vedere e arriva a 15 punti.
La squadra di Karl non molla e, con difese asfissianti che non permettono ai tiratori di agire indisturbati, tornano a guidare i giochi, tenendo il vantaggio e conquistando in casa la vittoria chiave che porterà la serie a gara 6. Il finale è di 100-107 in favore dei Nuggets.
MVP: Andre Iguodala (25 punti 12 assist e 7 assist) 

Come detto prima, questa partita si è assestata su livelli di ritmo più bassi rispetto alle prime uscite, vedendo i Nuggets metterla sul piano fisico, senza lasciare troppo spazio alla fantasia di Curry e soci. In molti avevano previsto un ritorno della squadra di George Karl, con annesso un tracollo atletico dei Warriors. Ora i giochi sono riaperti e si dovrà passare per gara 6 per conoscere le sorti di questa serie, che resta in ogni caso bella ed equilibrata.

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