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Milwaukee Bucks

L’enigma Josh Smith

E’ stato forse il più chiacchierato di questi mesi, e lo è stato fino all’ultimo minuto prima della deadline. Josh Smith era dato per partente già da un po’, ma alla fine, nonostante l’interesse di tantissime squadre pronte a dare in cambio anche pezzi importanti, è rimasto ad Atlanta. La conclusione del mercato NBA è stata meno attiva del solito, puntando tutte le luci sull’ala in maglia Hawks e su J.J. Redick, che sulla sirena si è mosso in direzione Bucks. Ma le offerte per J-Smoove ci sono state eccome. A partire dai Nets fino ad arrivare alla meta più realistica, Milwaukee. Proprio riguardo Milwaukee e i Bucks, che avevano appena preso il cecchino di Orlando, sono emersi alcuni retroscena che lasciano l’amaro in bocca sia ai fan che aspettavano un gran colpo, sia alle stesse squadre coinvolte.

Già nei giorni passati Smith aveva dimostrato grande interesse per la trade con i Bucks, essendo consapevole del grande talento (Jennings, Ellis) che avrebbe trovato una volta atterrato li, escludendo problemi di tipo geografico o climatico. Quindi la strada sembrava spianata e tutto era pronto per l’annuncio, era solo questione di minuti. I minuti però passavano e della trade non c’era traccia. Arriva l’ora X e Smith è destinato a restare ad Atlanta fino alla fine di questa stagione, quando sarà un free agent.

La scelta degli Hawks è stata sicuramente contestata, e risulta ancora più enigmatica quando viene alla luce la demolizione di una trade con i Bucks all’ultimo minuto, che avrebbe fatto sicuramente comodo ad entrambe. Ovviamente non farebbe comodo a nessuno perdere Smith ma, sapendo di dover rinunciare a lui quasi per certo in estate, poteva tornare utile qualche buon giocatore in cambio.

La suddetta trade avrebbe mandato ad Atlanta un pacchetto di giocatori che comprendeva Ekpe Udoh, Luc Mbah-Moute e Beno Udrih più una prima scelta protetta, in cambio del solo Josh Smith. I Bucks hanno speso molto tempo a trattare con gli Hawks per arrivare ad una soluzione accettabile, ma ora ci chiediamo se “le aquile” potranno avere di meglio quest’estate. Ne dubitiamo, ma staremo a vedere.

 

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