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L.A. Lakers

Kobe Bryant striglia Gasol: “Deve adattarsi al gioco, altrimenti…”

La crisi dei Lakers, nonostante il cambio-allenatore, sembra essere irreversibile. Le sconfitte, alcune clamorose come quella coi Sacramento Kings, hanno evidenziato però altri dati: uno su tutti è quello dei tiri liberi, palese a tutti. Mentre il secondo è il ruolo di Pau Gasol nel gioco di Mike D’Antoni. Il lungo spagnolo negli scorsi giorni ha dichiarato di non trovarsi a proprio agio con il nuovo gioco imposto dall’ex allenatore dei Knicks, sottolineando il fatto di non ricevere abbastanza palloni in post-basso, suo forte. Nella partita di domenica notte contro gli Orlando Magic, i problemi per Gasol si sono presentati nuovamente. 4 su 11 dal campo con 11 punti messi a referto. Non certo numeri da grande giocatore quale è lui. E non si può certo evitare di dare uno sguardo alle sue statistiche (basse) in questo inizio stagione strettamente collegate alle debacle dei gialloviola. Il primo ad accorgersi di questa situazione è stato ovviamente Kobe Bryant, che nelle scorse ore ha voluto strigliare pubblicamente Pau Gasol con queste parole:

“Pau dovrà fare degli aggiustamenti per adattarsi al gioco. Non va in post-basso come e quanto vorrebbe lui, ma deve adattarsi. Il talento di Pau è grande abbastanza per poter fare questo. Io ho 34 anni e corro avanti-indietro per il campo, come mai ho fatto lavoro il doppio per aggiustare il mio ball-handing e il mio gioco in palleggio, abbiamo Steve fuori e tutti dobbiamo aiutarci ed aiutare il coach, basta lamentarsi”.

Poi sulla decisione di Mike D’Antoni di tener fuori Gasol per l’intero quarto-quarto, Kobe commenta in questo modo:

“Stiamo cercando tutti di fare il nostro meglio e trovare il modo per vincere le partite. Coach D’Antoni fa le sue scelte e bisogna rispettarle.”

Anche lo stesso Pau Gasol, stuzzicato dalla stampa presente allo Staples Center, ha detto:

“Non sono arrabbiato, non mi sono innervosito. E’ ovvio che come giocatore sono deluso ma non permetto a questa delusione di farmi perdere il controllo. Il coach prende le sue decisioni e io le devo rispettare, come fanno tutti gli altri.”

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